Chi o cosa è il Re
Giallo? Lo scrittore che lo inventò, Robert W. Chambers, lo descrisse
come un libro capace di fare impazzire chi aveva il coraggio di leggerlo.
Poi, il grande H.P. Lovecraft rivoluzionerà il genere soprannaturale nella
letteratura piluccando qua e là idee di Lord Dunsany e William Hodgson per
generare il suo pantheon di divinità informi, e proprio da Chambers mutuerà
l'idea del libro maledetto, che si riassume forse nel più famoso caso di pseudobiblia mai esistito, il nefando e illeggibile Necronomicon,
il libro delle leggi che governano i morti.
Ecco una prima fonte di ispirazione, ma non basterebbe. Perché le storie
del Re Giallo: interludi
trovano ispirazione dai film di effetti speciali della mia adolescenza, dal
cinema giapponese degli ultimi anni, dai fumetti inglesi della Vertigo, e
in buona parte dalla congerie di letture mistiche e viaggi onirici effettuati
dal sottoscritto, il tutto frullato con un pizzico di esperienze personali
che hanno lasciato il segno. E' impossibile per me suddividere i meriti e
le doverose menzioni perché di fatto, praticamente da consumatore accanito
di ogni linguaggio espressivo in circolazione, potrei essere costretto a rendere
lode anche alla più becera pellicola di serie Z o ammettere di essermi ispirato
al grande Peter Weir e ad Andrej Tarkovskij.
No, penso che la domanda più importante sia: perché?
Perché bisogna leggere queste storie, magari curiosare sul sito, approfondire
il discorso guardando i cortometraggi su cui realmente si dipana e si concluderà
la vicenda?
Io non credo nei messaggi. Non credo nelle tematiche, così come non
credo nei riassunti. Sono fermamente convinto che il bello sia nel dettaglio,
e che in ogni oggetto, in ogni viso, in ogni frase ci sia un simbolo. L'insieme
di questi simboli può essere interpretato per estrapolare un concetto, ma
potrebbe anche essere che il senso della visione o della lettura sia quello
di arrivare ai simboli primordiali. Con questa serie di racconti, e con i
video, fermo restando che solo il futuro ci dirà come andrà a finire, volevo
assaporare quello che già David Lynch fu in grado di sperimentare con Eraserhead: vivere all'interno di un'idea come se fosse un mondo a
parte, crogiolarsi in essa e poi dividerla col mondo, anche solo per dimostrare
che in Italia esiste ancora un bisogno fondamentale di raccontare storie fantastiche,
slegate dal quotidiano (che è fantastico esso stesso, solo non ce ne rendiamo
più conto).
Tanto si è sviluppata l'idea di questo Re
Giallo: Interludi che adesso non solo ci saranno quattro o cinque
episodi, ma anche altrettanti fumetti e naturalmente il sito internet, che
resta il mezzo privilegiato per fruire di questo ciclo di storie le quali,
e questa è la speranza, portino fortuna a tutti noi che in esse stiamo profondendo
tanto impegno.
Grazie a tutti dell'attenzione.
D.C.F.